永和九年,岁在癸丑,暮春之初,会于会稽山阴之兰亭,修禊事也。群贤毕至,少长咸集。此地有崇山峻岭,茂林修竹;又有清流激湍,映带左右,引以为流觞曲水,列坐其次。虽无丝竹管弦之盛,一觞一咏,亦足以畅叙幽情。是日也,天朗气清,惠风和畅,仰观宇宙之大,俯察品类之盛,所以游目骋怀,足以极视听之娱,信可乐也。夫人之相与,俯仰一世,或取诸怀抱,悟言一室之内;或因寄所托,放浪形骸之外。虽趣舍万殊,静躁不同,当其欣于所遇,暂得于己,快然自足,不知老之将至。及其所之既倦,情随事迁,感慨系之矣。向之所欣,俯仰之间,已为陈迹,犹不能不以之兴怀。况修短随化,终期于尽。古人云:“死生亦大矣。”岂不痛哉!每览昔人兴感之由,若合一契,未尝不临文嗟悼,不能喻之于怀。固知一死生为虚诞,齐彭殇为妄作。后之视今,亦犹今之视昔。悲夫!故列叙时人,录其所述,虽世殊事异,所以兴怀,其致一也。后之览者,亦将有感于斯文。




Il nono anno dell’era Yonghe (Armonia Eterna, 344-361), nell’anno Guichou (353), all’inizio della tarda primavera, ci riunimmo al Padiglione delle Orchidee sul versante meridionale del monte Kuaiji, per celebrare il rito Xiuxi. Giunse un gruppo di persone eminenti, giovani e vecchi assieme.

In quel luogo c’erano imponenti montagne dalle vette scoscese, folte foreste e alti bambù. C’era anche un limpido ruscello impetuoso, il cui corso rifletteva la luce del sole sulle due rive. Ne facemmo derivare un sinuoso corso d’acqua per farci scorrere delle coppe di vino, e ci sedemmo ognuno secondo il proprio rango. Per quanto non avessimo molto strumenti a corde né flauti, qualche coppa di vino e qualche canzone bastarono per un’aperta conversazione su intimo sentimenti.

Quel giorno il cielo era limpido e l’aria tersa, la brezza leggera e piacevole. Alzando la testa guarda la vastità dell’universo, abbassandola nota la varietà delle specie, così fai vagare lo sguardo e lascia libero lo spirito. È la maggior gioia per i sensi, oh quanta felicità!

Nelle relazioni umane, nel breve corso della vita, o si scelgono le cose che stanno più a cuore per rivelarle solo durante una conversazione privata, o ci si libera lasciandole fluire al di fuori di noi stessi. Sebbene quello che è piacevole e quello che respingiamo abbino diecimila aspetti diversi, la quiete e l’agitazione non sono la stessa cosa. Bisogna prendere la felicità che incontriamo casualmente per quel poco che dura, e godiamone scordando la vecchiaia incombente. Infatti persino in quello di cui siamo più convinti, i sentimenti seguono il mutare delle circostanze e le emozioni ne sono la conseguenza.

Se consideriamo ciò che ci dà felicità, in un istante ci sembra solo una vestigia del passato, comunque non può non eccitare i nostri sentimenti. Inoltre lunghezza e brevità dell’esistenza sono mutevoli e alla fine del tempo convenuto giungono comunque al termine. Gli antichi dicevano: “Morte e vita sono davvero cose grandi, come non soffrirne?”.

Ogni volta che considero le ragioni che hanno mosso i sentimenti degli uomini del passato, è come se uno stretto legame mi unisse a loro. Non ho mai copiato i loro scritti senza sospirare di tristezza, senza per altro essere in grado di darmene ragione. Non c’è dubbio che sapevano che l’esistenza è un vuoto inganno e che ugualmente è insensato preoccuparsi di raggiungere un’età avanzata o di morire giovani. Ripensando domani quello che è successo oggi o ripensare oggi quello che fu in passato, che pena!

Così, converso con i miei contemporanei e annoto quello che esprimono. Nonostante le epoche siano diverse e diverse siano le circostanze, quello che muove i sentimenti è sempre per tutti uguale. Chi in seguito considererà questo scritto, proverà le stesse emozioni.